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Perché i quiz matematici? Leggi la storia di Sarah Flannery.


Da piccola, Sarah era una bambina vivace e curiosa, con i capelli rossi e gli occhi verdi. Suo padre, David Flannery, era un matematico irlandese che aveva contribuito a fondare il programma di ingegneria e il dipartimento di matematica del Cork Institute of Technology (oggi Munster Technological University).

David collezionava quiz matematici da proporre a Sarah e ai suoi fratelli e, di tanto in tanto, ne scriveva uno sulla lavagna che tenevano in cucina. Appena li vedeva, Sarah pensava che fossero troppo difficili e che non sarebbe mai riuscita a risolverli. Ma poi ci ragionava insieme ai genitori e ai fratelli, in un’atmosfera di scambio e scoperta, e capiva di avere molti più elementi e possibilità di quanto pensasse.

Alla fine riusciva sempre a risolverli. E dopo averli risolti Sarah e i suoi fratelli tormentavano il papà per averne un altro.

Così i quiz diventano una parte essenziale nella routine della famiglia Flannery.

 

Tra quelli che Sarah affronta, c’è il classico quiz dei contenitori d’acqua: usando solo due contenitori da tre e cinque litri bisogna ottenere quattro litri di acqua.

Questo problema mette alla prova la sua capacità di pensare in modo creativo e strategico (se non riuscite a risolverlo, guardate in fondo a questa eduletter), ma una volta trovata la soluzione offre numerosi altri spunti. Ad esempio, il papà le chiede: "Quali altre misure puoi ottenere con questi due contenitori?". Oppure lo riproponeva con altre capienza, come cinque e otto litri.

Un altro tra i quiz preferiti da Sarah è quello del coniglio intrappolato in un pozzo profondo 30 metri: durante il giorno, il coniglio riesce a salire di 3 metri, ma ogni notte scivola indietro di 2 metri. Quanti giorni impiega per uscire dal pozzo? Questo è un quiz a trabocchetto, nel quale la prima risposta che viene in mente è spesso quella sbagliata e che insegna a Sarah quanto sia importante riflettere prima di agire, senza saltare troppo in fretta alle conclusioni (anche in questo caso, la soluzione è in fondo all'eduletter).

Quando Sarah e i suoi fratelli chiedevano un aiuto o proponevano una soluzione, i genitori si assicuravano sempre che riuscissero a esprimersi in modo corretto ed efficace. Attraverso i quiz, dunque, Sarah ha imparato anche a organizzare i propri pensieri ed presentare al meglio le proprie domande e le proprie idee.

 

Oggi Sarah Flannery è una acclamata matematica. A 16 anni ha vinto il premio Young Scientist of the Year grazie a una idea sulla matematica e la crittografia. Ha scritto insieme al padre un'autobiografia intitolata "In Code: A Mathematical Journey", in cui afferma che risolvere i quiz matematici con la sua famiglia è stato più utile di tutti gli anni di lezioni di matematica a scuola messi insieme.

 

Anche voi potete fare come il papà di Sarah e proporre dei quiz ai vostri figli. Nel farlo, seguite questi semplici consigli:

1. Presentate i quiz come una scoperta da vivere insieme.

2. Non mettete fretta, la velocità può causare ansia.

3. Ricordate che possono sempre migliorare: se non riescono a trovare la soluzione oggi, potranno riuscirci in futuro con più allenamento.

 

(Tratto dall'eduletter #88 "Il coniglio nel pozzo")

 

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