Questa eduletter viene inviata eccezionalmente a tutti, anziché solo ai soci di Biella Cresce, perché trae ispirazione dall'evento "La scienza dice 4" che si terrà sabato 11 marzo nell'auditorium di Città Studi Biella.
È un'iniziativa gratuita, che abbiamo organizzato in collaborazione con CNA Biella. Ed è anche una grande festa (con aperitivo offerto) nella quale ci piacerebbe abbracciarvi tutti. Qui trovate tutte le informazioni per partecipare.
Eduletter #54 - 19 febbraio 2023
Ci troviamo nella nostra sede a dialogare con un gruppo di ragazze e ragazzi. Li conosciamo bene perché hanno seguito i nostri percorsi di potenziamento degli apprendimenti in passato, ma non li vedevamo da un po' di tempo. Li abbiamo invitati perché tra poche settimane saranno insieme a noi sul palco del convegno La scienza dice 4, durante il quale racconteranno le loro storie. Chiacchieriamo per un'oretta, davanti a una tazza di tè. E per l'ennesima volta ci rendiamo conto di quanto sia importante ascoltare.
Per ascoltare una persona non basta essere lì, mentre parla. Perché, per prima cosa, bisogna aprirsi. Bisogna essere disponibili a farsi toccare da quella storia, a lasciarsi stupire, emozionare ed eventualmente anche cambiare.
E per tutto questo serve tempo. Non basta una domanda buttata lì distrattamente al rientro da scuola o in una pausa di gioco durante una partita in tv. Serve tempo, e soprattutto quella particolare forma di tempo che non si misura in minuti, in cui la qualità conta più della quantità. Quello che serve, infatti, è un momento di intimità nel quale il tempo non è un limite ma una possibilità: una passeggiata, un lungo viaggio in macchina, un pranzo a tu per tu... Qualunque sia la situazione ciò che conta è essere completamente lì, senza avere la testa al lavoro o agli altri impegni: serve far capire che quel momento è totalmente nostro e di nessun altro.
Ma il vero ascolto è un piccolo paradosso: è un modo di essere completamente dentro e al tempo stesso un passo indietro. Per ascoltare davvero bisogna sapersi calare con empatia nella storia che ci stanno raccontando, ma bisogna anche resistere alla tentazione di giudicare o spiegare. Serve una sorta di sospensione del giudizio, una sorta di scommessa con noi stessi: ascoltiamo con curiosità tutto quello che emerge e scopriamo dove ci porta. Perché, soprattutto con i bambini o i ragazzi, inserire un giudizio o suggerire un'interpretazione può bloccarli: chi racconta una storia vuole innanzitutto essere accettato così com'è e solo dopo, quando ha terminato di raccontare, vuole riflettere (o magari essere aiutato a riflettere) su ciò che è emerso.
Infine è importante ricordarsi che non si ascolta solo con le orecchie, ma anche con gli occhi e a volte col tatto. Ci sono persone che comunicano molto di più con lo sguardo, con i gesti, con il modo di stare seduti, di appoggiare una mano sulla tua o semplicemente con un abbraccio. Alcuni faticano a condensare in una frase quello che hanno dentro, ma sono assolutamente trasparenti se non ci concentriamo solo sulle parole ma anche sul modo in cui le dicono.
Tanti disagi che affliggono i giovani, soprattutto gli adolescenti, hanno fra le cause proprio il fatto di non sentirsi ascoltati. Questo è un fattore comune a molte delle testimonianze che negli anni ci è capitato di raccogliere, nelle classi o nei percorsi individuali: i ragazzi vorrebbero passare più tempo con gli adulti.
Questo può sembrare sorprendente. Gli adolescenti che vogliono passare più tempo con gli adulti? Ma dai! Eppure basta ridefinire un po' il concetto di "tempo passato insieme" per scoprire che le cose stanno davvero così. Di solito interpretiamo questo concetto a senso unico, gli adulti scelgono e i ragazzi si uniscono: i genitori scelgono una gita da fare nel weekend e i figli sono chiamati a partecipare, gli insegnanti scelgono un'attività e gli alunni la svolgono. Ma possiamo provare, almeno qualche volta, a ribaltare i termini: i ragazzi scelgono e gli adulti si uniscono.
In fondo è proprio quello che ci chiedono: di entrare ogni tanto (non troppo) nel loro mondo, senza voler giudicare o spiegare, ma solo per passare del tempo insieme. E, se è necessario, fare da guida nel momento del bisogno.
Ascoltare non è facile, ma è un'attività fondamentale e spesso trascurata per accompagnare alla crescita. Ce ne siamo resi conto una volta di più mentre ci trovavamo nella nostra sede con quel gruppo di ragazze e ragazzi. Abbiamo lasciato che le loro esperienze emergessero e li abbiamo aiutati a trasmetterle al meglio. E ci siamo stupiti di quante cose troppo spesso restano sepolte dentro di loro, emergendo poi sotto forma di mostri: come rabbia, come ansia, come stress. Ascoltarli è già un modo per combattere queste piaghe della nostra società.
Per chi vuole ascoltare le storie di queste ragazze e ragazzi, l'appuntamento è per sabato 11 marzo nell'auditorium di Città Studi Biella.
Cose da segnalare.
😨 Un incontro sulla paura. Giovedì 23 febbraio alle 20.30 si tiene un incontro gratuito online con la psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris, promosso dall’associazione Lea Onlus. Il titolo è La paura nei bambini, come nasce e come gestirla? e si pone l'obiettivo di indagare una delle emozioni più primitive e precoci. Spiegano gli organizzatori: "Le paure nei bambini possono essere molto intense: bambini da 0 a 6 mesi possono spaventarsi molto per rumori o stimoli luminosi improvvisi, più avanti possono comparire le paure degli estranei e della separazione dalla figura di riferimento, nel secondo anno di vita possono manifestarsi paure del buio, del medico o degli animali, fino ad arrivare con la crescita ad altri temi come la morte e la malattia". Anna Oliverio Ferraris, che ha collaborato anche con Biella Cresce su diversi progetti, è autrice del libro La psicologia della paura.
🌱 Il racconto di un'esperienza in giardino. In un articolo sul blog di Topipittori Nicoletta Caccia racconta la sua esperienza di giardiniera dilettante a contatto con i bambini. Nicoletta è un'amica di Biella Cresce e ha partecipato a diverse nostre iniziative. Nell'articolo racconta: "Nelle esperienze come ortoterapeuta, gli orti-giardini possono essere un importante elemento mediatore per dare vita ad esperienze, generare azioni, sollecitare atti di cura, diventare parte, tracciare connessioni, prendersi responsabilità, attivare nuove conoscenze, essere consapevoli delle proprie abilità ma, anche delle proprie fragilità, avere la possibilità di vivere un contesto non giudicante ma rassicurante ed accogliente in cui ciascuno è accettato e rispettato per come è".
🧙🏻♂️ Una raccolta di fiabe del terzo fratello Grimm. Tutti conoscono i fratelli Grimm, Jacob e Wilhelm, famosi per aver raccolto e catalogato le fiabe della tradizione popolare tedesca. I loro libri ebbero un grandissimo successo anche mentre erano in vita, nella prima metà dell'Ottocento, contribuendo a definire quello spirito tedesco alla base dell'identità nazionale della Germania. Pochi sanno, invece, che anche un altro fratello Grimm, Ferdinand, raccolse delle fiabe popolari. La sua vita ha preso una direzione completamente diversa quando, al pranzo di Natale del 1810, ha rivelato a tutta la famiglia di essere omosessuale. Da allora è stato allontanato, tanto da essere costretto a pubblicare sotto pseudonimo. Come racconta Giulio Silvano su Rivista Studio: "Per Ferdinand non sembra che la centralità del loro ruolo stia nel definire il patrimonio identitario del paese, a differenza della missione dei fratelli. Ferdinand sembra guidato più dalla meraviglia di una storia fantastica dove accade qualcosa di inaudito". È da poco uscita in Italia una selezione dei suoi testi con il titolo La montagna dei gatti. Fiabe e leggende del terzo fratello Grimm, edito da L’Orma.
Cosa stiamo facendo.
- Andiamo un po' più nel dettaglio di La scienza dice 4, che si tiene sabato 11 marzo dalle 9.30 alle 12.30 nell'auditorum di Città Studi Biella. Quest'anno l'evento è organizzato in collaborazione con Cna Biella, che nel 2022 ha assegnato a Biella Cresce il prestigioso riconoscimento Bimbo Faber. Tra i relatori avremo ospiti l'artista Daniele Basso e l'insegnante Fosca Giacobbe, mentre del nostro home team ci saranno Valeria Rosso, Rodolfo Cavaliere e Matteo Lusiani. Torneranno gli allievi violinisti della Scuola Suzuki con un breve concerto e ascolteremo anche alcune storie di successo dei ragazzi che hanno partecipato ai nostri potenziamenti in passato (e di cui vi abbiamo parlato in questa eduletter).
- Questo evento è anche un momento di festa: l'iscrizione è gratuita e l'aperitivo al termine della mattinata è offerto (ma, se vi va, potete contribuire con una donazione libera al momento della registrazione online).
- Negli ultimi due Approfondimenti del giovedì, i numeri #55 e #56, abbiamo raccontato l'importanza di dare degli obiettivi pratici agli esercizi, nell'episodio dal titolo Il senso delle cose, e siamo tornati a parlare del progetto Teatri tascabili nell'episodio La musica a sorpresa con Anaïs Drago, violinista nata a Biella, vincitrice del Top jazz 2022 nella sezione nuove proposte che si è esibita sui palchi dei più importanti festival jazz d’Italia. |