La nostra società ci impone spesso dei ritmi forsennati, ai quali aggiungiamo il tempo che passiamo sui social network o davanti alla televisione. Le ricerche scientifiche cominciano a evidenziare sempre di più i disagi delle nuove generazioni che sono a contatto con genitori e adulti stressati per la mancanza di tempo e incapaci di focalizzarsi su di loro.
Questo approfondimento sottolinea l'importanza di staccare dalle altre attività, riporre il cellulare e passare del tempo di qualità con i bambini.
In questo episodio:
00:00 Introduzione
05:10 Lo stress da mancanza di tempo
21:24 I risultati dello studio
25:21 Trovare il tempo
Spesso a Biella Cresce raccogliamo le testimonianze dei bambini e dei ragazzi con cui lavoriamo. Spesso emerge la necessità di essere ascoltati. Uno studio pubblicato nel 2015 da parte di diversi ricercatori, apparso su BMC Public Health, indaga la correlazione tra la time pressure dei genitori (lo stress portato dalla sensazione di avere poco tempo per portare a termine le attività quotidiane e di non riuscire a gestirle tutte) e problemi psicologici dei figli.
La time pressure è una sensazione sempre più diffusa nella nostra società. Parallelamente anche i disagi psicologici dei giovani sono in crescita, per cui i ricercatori si sono chiesti se ci fosse una correlazione (stiamo parlando di una ricerca di otto anni fa, quindi prima della pandemia che ha ulteriormente aggravato questi problemi).
Nell'articolo si cita un studio del 2011 di Kieling et al. secondo il quale i problemi di salute mentale colpiscono il 10-20% dei bambini e degli adolescenti in tutto il mondo, una percentuale molto alta dunque.
Grant et al., in un altro studio citato nell'articolo, propone un modello per comprendere il ruolo degli agenti stressanti (stressors) nei problemi psicologici dei giovani. Fino al 2015 l'impatto dello stress da mancanza di tempo dei genitori non era mai stato analizzato diffusamente.
Il campione analizzato dallo studio era composta da 4.592 giovani tra i 4 e i 16 anni residenti in Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia. I 18,6% dei giovani con genitori che sperimentano una forma di stress da mancanza di tempo presentano problemi psicologici, mentre sono il 10,1% quelli con genitori che non sperimentano o sperimentano solo raramente time pressure. Si tratta di un aumento di circa l'80%.
Il gruppo che presenta maggiori disagi è composto da ragazze di 13-16 anni (23.6%), mentre quello con minori disagi è composta da pari età maschi, ovvero ragazzi di 13-16 anni (10.7%).
Il nostro stile di vita frenetico, dunque, ha un effetto importante sui nostri figli. Anche in Paesi come quelli del Nord Europa che presentano politiche di assistenza alle famiglie molto avanzate. Ma non si tratta di politiche assistenziali, si tratta di stile di vita, del fatto di essere sempre in affanno: questi elementi fanno parte della nostra società.
Non possiamo tornare indietro a una società del passato, meno frenetica. Ma possiamo esserne consapevoli e porre rimedio.
Possiamo, ad esempio, prendere esempio dalle parole del gatto e la volpe nella canzone di Edoardo Bennato che dà il titolo a questo approfondimento. Dopo aver detto: "Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?", aggiungono: "Se ci ascolti per un momento, capirai". Ed è proprio l'ascolto dei nostri bambini e ragazzi che possiamo migliorare (ne abbiamo parlato anche nell'eduletter #54 intitolata Il silenzio genera mostri, che eccezionalmente abbiamo mandato a tutti i nostri contatti e non solo ai soci).
Si tratta di ritagliare del tempo di qualità da passare con i figli senza altri pensieri, dopo aver spento il cellulare o averlo lasciato in un'altra stanza. È importante permetterci di essere lì insieme a loro, di programmare dei momenti in cui sono la priorità numero uno e dove siamo concentrati su di loro. Perché i bambini se ne accorgono se stiamo pensando ad altro, se siamo distratti, se ridiamo in ritardo a una loro battuta o non rispondiamo a una domanda. E in questi casi si sentono male, magari sminuiti o avviliti.
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