La diffusione della miopia è in costante aumento, si prevede che nel 2050 metà della popolazione mondiale potrebbe essere miope. Cosa possiamo fare per contrastare questo fenomeno?
In questo approfondimento insieme a Giorgio Ferrario, educatore visivo e direttore della Scuola Bates Italia, mostreremo alcuni esercizi per migliorare i problemi quotidiani di visione.
In questo episodio:
00:00 Introduzione
00:48 Siamo sempre più miopi
15:38 La correlazione tra scolarizzazione e miopia
35:04 Il "palming" e altri esercizi per la vista
45:18 Riscopriamo la naturalezza di vedere
Un recente articolo del Post intitolato Siamo sempre più miopi inizia con queste parole:
Negli ultimi decenni in molte parti del mondo c’è stato un aumento considerevole di persone affette da miopia, tale da essere considerato una crisi sanitaria da numerosi esperti. Le stime variano molto, ma le più condivise hanno calcolato che circa una persona su quattro abbia problemi a vedere da lontano, con la necessità di ricorrere agli occhiali o alle lenti a contatto per correggere il proprio problema di vista. Con gli attuali andamenti, si prevede che nel 2050 metà della popolazione mondiale potrebbe essere miope, con tutti i problemi pratici e di salute che ne conseguono.
L'articolo, che cita conoscenze e scoperte degli ultimi decenni, prosegue dicendo che se fino a qualche anno fa si pensava che le cause della miopia fossero solo genetiche, oggi gli esperti danno sempre più peso ai fattori ambientali. Se dunque non è solo causata dalla genetica significa che è possibile intervenire e migliorare.
Giorgio Ferrario, educatore visivo e direttore della Scuola Bates Italia, da anni consiglia e promuove esercizi per migliorare la vista: "Prima di occuparmi di vista, - racconta, - mi sono occupato di tutto il corpo umano studiando Scienze motorie. Una delle cose che ho scoperto è che la forma di un osso può essere modificato, non in un due settimane ma comunque nel giro di pochi anni. Se possiamo modificare un osso, perché non un bulbo oculare? La miopia e l'ipermetropia sono difetti portati dalla forma del bulbo e dunque abbiamo la possibilità di intervenire, visto che le cause non sono solo genetiche".
Gli studi hanno osservato una correlazione tra l'aumento della miopia e l'aumento dell'età scolare. Una spiegazione può essere che passare molto tempo al chiuso davanti a libri o quaderni sia una causa della miopia.
"Il mio parere è che il problema non sia la scolarizzazione in sé, - prosegue Giorgio Ferrario, - ma il tipo di scuola che abbiamo creato. Spesso basta il buon senso per capirlo. Passare molte ore al chiuso in ambienti illuminati con la luce artificiale non può fare bene alla vista. Spesso inoltre le tapparelle chiuse, o perché rendono più difficile leggere la lavagna o per evitare che gli studenti si distraggano guardando fuori. Questi sono errori macroscopici da cui possiamo partire per limitare la diffusione della miopia, semplicemente applicando il buon senso: se vivessimo ancora in natura avremmo sempre luce naturale, metteremmo a fuoco soprattutto da lontano e con campi visivi ampi".
Dunque possiamo iniziare a eliminare le cattive abitudini:
Lo stesso buon senso si può applicare per gli strumenti tecnologici, che non sono dannosi di per sé ma nel modo in cui vengono usati. Mettere a fuoco per un breve periodo lo schermo di un cellulare non è un problema, ma quando lo facciamo per periodi di tempo prolungati finiamo per deteriorare la nostra visione laterale.
Uno dei problemi del mettere a fuoco sempre alla stessa distanza è che si riducono i battiti di ciglia, determinando un aumento della secchezza oculare. Battere le ciglia non è un'attività che può essere allenata, poiché è automatica, ma possiamo comprendere quali sono le situazioni in cui avviene e aumentarle. Infatti battiamo automaticamente le ciglia, ad esempio, quando cambiamo la messa a fuoco da vicino a lontano. Dunque se dobbiamo passare molto tempo a leggere possiamo allenarci a guardare lontano (fuori dalla finestra, ad esempio) ogni volta che cambiamo pagina.
Un esercizio che possiamo invece fare per migliorare la nostra vista è il cosiddetto "palming". È molto semplice, si tratta di posare i palmi delle mani sugli occhi, senza premere sui bulbi ma evitando che filtri la luce, poi chiudere gli occhi per uno o due minuti. Prima di farlo, per prepararsi e trovare la giusta posizione, è utile sfregare le mani come se le stessimo lavando (per scaldarle), poi sovrapporre le dita di una mano su quelle dell'altra lasciando uno spazio vuoto tra i palmi dove posizionare il naso. Mentre si sta con i palmi sopra gli occhi è importante liberare la mente, pensare a qualcosa di piacevole o ascoltare qualcosa di rilassante. Giorgio Ferrario, insieme all'associazione Sophie, ha registrato delle brevi fiabe che si possono far ascoltare in classe per il tempo suggerito e aiutano la mente a rilassarsi (si possono avere in italiano, in inglese britannico e in inglese americano scrivendo ai contatti dell'associaizone).
La capacità di vedere dipende in parte dall'occhio e in parte dal cervello. Al termine di un simposio di medici a Londra, nel 2000, è stato detto che la nostra capacità di vedere è dovuta solo per il 20% all'occhio e per l'80% all'elaborazione che fa il cervello delle informazioni ricevute dagli occhi. Per questo è importante prendersi cura anche della serenità mentale per migliorare la vista: il palming serve anche a questo.
Un atteggiamento utile da assumere è di eliminare le occasioni di sforzo. I nostri occhi sono stati "progettati" dall'evoluzione per funzionare in un contesto naturale, con orizzonti ampi e mettendo a fuoco a distanze diverse (ma prevalentemente lontano). Eliminare il più possibile le costrizioni che ci obbligano a usare i nostri occhi in contesti innaturali, sforzandoli, è in ottimo modo per affrontare il problema. Prima della diffusione degli smartphone e dei computer era normale, per bambini e ragazzi, andare a giocare all'aperto: in quel contesto gli occhi svolgono esattamente le funzioni che vengono più naturali. Anche giochi come incrociare gli occhi o cercare di vedere doppio un oggetto mettendo a fuoco a una distanza diversa da quella in cui si trova rientrano nelle normali sperimentazioni delle funzioni della vista.
Queste attività ci aiutano a conoscere meglio la nostra vista. Assecondando questa tendenza naturale si possono posizionare in classe delle tabelle di controllo (le classiche tabelle con le lettere che si trovano dagli ottici e dagli oculisti) in modo che gli alunni possano sperimentare la propria vista. Guardandola ogni giorno, dalla stessa distanza e nelle stesse condizioni, si possono conoscere meglio le prestazioni dei propri occhi. Esistono anche dei giochi che si possono fare con la tabella di controllo: ad esempio percorrere con la vista il contorno di una lettera permette di riconoscere la precisione dei movimenti dei nostri occhi.
Come vedete, non è il caso di vietare l'uso dei dispositivi tecnologici, né di imporre dei limiti di tempo. Si tratta di bilanciare l'uso di questi dispositivi e di movimenti più naturali degli occhi, evitando che il nostro sistema visivo lavori solo in un unico modo.
Link utili:
- Sito web Redefine Vision: https://redefinevision.com
- Pagina Facebook Redefine Vision: https://www.facebook.com/RedefineVision
- Percorso Vista Sana per la scuole dell'associazione Sophie: https://spaziosophie.it/vista-sana-nelle-scuole/
- Siamo sempre più miopi, Il Post, 17 ottobre 2022, https://www.ilpost.it/2022/10/17/miopia/
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