La tecnologia permette agli insegnanti di progettare lezioni che fino a pochi anni fa erano impossibili. Ma è sempre necessaria? In questo approfondimento presentiamo una guida essenziale su come usare gli strumenti tecnologici a scuola, con particolare attenzione alla Lim (Lavagna Interattiva Multimediale).
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In questo episodio:
00:00 Introduzione
07:20 Perché usiamo la Lim?
11:59 Alcune ricerche
22:27 Come scegliere le attività da fare con la Lim
41:17 Il fine guida la scelta degli strumenti
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A volte, quando ci chiedono "Cosa fai stasera?", rispondiamo: "Guardo la televisione". Ma nessuno guarda la televisione, si guarda qualcosa alla televisione. Questo esempio ci rivela che troppo spesso scambiamo lo strumento con il fine.
Accade spesso anche a scuola, in particolare con la Lim (Lavagna Interattiva Multimediale). Noi di Biella Cresce non siamo esperti di Lim, ma abbiamo raccolto delle riflessioni generali sul suo uso e sull'uso della tecnologia in generale. La prima cosa da chiedersi è: "A cosa mi serve?", "Quale obiettivo educativo o didattico mi permette di raggiungere?".
A volte la risposta ci rivela che quell'obiettivo non avrebbe potuto essere raggiunto con la stessa efficacia attraverso altri strumenti, quindi la tecnologia ci ha aiutato a fare qualcosa che non avremmo potuto fare. Ma altre volte scopriremo che lo stesso obiettivo può essere raggiunto più semplicemente senza la tecnologia.
Dunque il punto di partenza è non usare la Lim perché è presente in classe, ma perché mi aiuta nel mio insegnamento. Insomma, lo strumento è secondario al fine.
I ragazzi passano già moltissimo tempo davanti agli schermi. La psichiatra specializzata nell'età infantile Victoria Dunckley ha scritto sulla rivista Psychology Today che la materia grigia può essere danneggiata dall'eccessiva esposizione agli schermi. L'articolo è del 2014 e si riferisce a un tempo medio di esposizione agli schermi relativo a quegli anni, ovvero sette ore: già con questo tipo di esposizione si registrano i primi danni. In particolare i bambini e ragazzi soffrono di:
Commenta Dunckley: "Questi bambini sono impulsivi, lunatici e non riescono a restare attenti".
Un altro articolo utile è dello psicologo Peter Gray. Riguarda in realtà i videogiochi (infatti lo avevamo già citato nell'approfondimento #28 sui videogiochi), ma si adatta bene anche a questo contesto. Gray si chiede:
I computer sono il più importante strumento della società moderna, perché dovremmo limitare l'opportunità per i nostri figli di giocare con i computer?
Gray riconosce la centralità della tecnologia nella nostra società e, di conseguenza, la spinta che i bambini e i ragazzi hanno per imparare a usarla. Ma al tempo stesso parla di "gioco". Quando un alunno gioca non è passivo, ma partecipa all'attività in maniera attiva.
Il punto di partenza è l'intento educativo, ovvero l'obiettivo che abbiamo in quella lezione. Non bisogna pensare che lo strumento sia sufficiente di per sé, ma serve a uno scopo.
Se lo scopo è, ad esempio, far ascoltare un parlante madrelingua in una lezione di inglese o francese la Lim è molto utile. Sicuramente serve meglio questo scopo rispetto alle audiocassette o ai cd, perché permette di accedere a molti più contenuti e di vedere il movimento delle labbra (che è importante per pronunciare bene).
Se lo scopo è imparare il linguaggio multimediale, anche in questo caso una lezione sulla Lim è più utile rispetto a un libro o a una spiegazione senza lavagna.
Ma ci sono scopi che si ottengono più facilmente con un'esperienza fuori dalla scuola, con un dibattito o con una ricerca sui libri anziché su internet. A volte la creazione di un cartellone è più efficace rispetto alla condivisione sulla Lim, perché si crea un oggetto che poi rimane, può essere esposto ed esiste nella realtà.
Il nostro consiglio è di pensare bene al fine educativo che abbiamo:
Visto che gli alunni sono già immersi nella tecnologia è preferibile usare strumenti non tecnologici ogni volta che si può, per ridurre la loro esposizione agli schermi.
Non cadiamo nell'abitudine, non cadiamo nell'esempio da cui siamo partiti.
Non pensiamo: stasera guardo la televisione.
Non pensiamo: domani faccio lezione all lim.
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Link utili:
- Victoria Dunckley, Gray Matters: Too Much Screen Time Damages the Brain, Psychology Today, https://www.psychologytoday.com/us/blog/mental-wealth/201402/gray-matters-too-much-screen-time-damages-the-brain
- Peter Gray, The Many Benefits, for Kids, of Playing Video Games, Psychology Today, https://www.psychologytoday.com/intl/blog/freedom-learn/201201/the-many-benefits-kids-playing-video-games
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