Quali sono gli effetti della musica sul nostro organismo? Rispondiamo a questa domanda insieme al compositore Emiliano Toso.
Toso è un biologo e ha lavorato per 16 anni come ricercatore, responsabile del gruppo di Biologia molecolare alla Merck–Serono. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo album come compositore, un progetto di integrazione tra biologia e musica a 432Hz che ha ottenuto uno straordinario successo internazionale. La sua musica è utilizzata in ospedali come il San Raffaele di Milano, il Bambin Gesù, il San Camillo e il Gemelli di Roma.
Buona lettura.
In questo episodio:
00:00 Introduzione
02:34 Esibizione di Emiliano Toso
08:57 La musica fa stare bene
19:00 Suonare in sala operatoria
24:54 Perché l'accordatura a 432 Hz
33:42 Gli studi scientifici sulla Translational music
51:46 L'effetto della musica sulle cellule
57:20 Esibizione di Emiliano Toso
Emiliano Toso è sia uno scienziato (ha lavorato 16 anni nella ricerca in ambito biologico) che un compositore: "Spesso le persone pensano che scelga le note con un atteggiamento da scienziato, - racconta, - selezionandole per ottenere un effetto particolare. Ma per me è l'opposto. La musica nasce dentro di me e quando ho iniziato a condividerla ho scoperto che fa stare bene le persone. Oggi viene usata in molti contesti, ad esempio negli ospedali e nei centri benessere, perché aiuta a connettersi con sé stessi e anche con un piano spirituale. Le persone che hanno iniziato ad ascoltare la mia musica hanno scoperto che li aiutava ad aprire il cuore e la mente, a sincronizzare l'emisfero analitico e quello creativo".
Uno dei contesti in cui le composizioni di Emiliano Toso sono più usate sono gli ospedali: "Mi ricordo una bellissima esperienza nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Biella, dove suonavo uno o due brani poi mi sedevo insieme ai pazienti a condividere le nostre emozioni. La maggior parte delle volte scoprivo che erano più sensibili alla musica rispetto alle altre persone e ci emozionavamo fino a piangere".
La sua musica viene usata anche con i bambini: "So che molti asili nido fanno ascoltare le mie composizioni per calmare i bambini e per favorire il contatto tra di loro in momenti di aggregazione. Invece gli studenti delle superiori o dell'università mi hanno detto di ascoltare soprattutto gli album Suono di neve e Translational music per concentrarsi durante lo studio. Ognuno ha trovato il suo modo di ascoltare".
Dopo aver raccolto l'apprezzamento di molte persone, Emiliano Toso si è confrontato anche con gli ambienti scientifici che cercavo di spiegare il benessere portato dalla sua musica: "Ho scoperto alcuni ambienti più ricettivi e altri più scettici, - racconta. - Un anno fa un neurochirurgo, il professor Roberto Trignani, è venuto a parlarmi dopo un concerto. Mi ha detto che trasmette la sua musica durante i suoi interventi e che avrebbe voluto che andassi a suonare dal vivo in sala operatoria durante un'operazione di cinque ore per salvare la vita a un bambino. Ho accettato ed è stata la prima volta al mondo. È stato un atto di coraggio condiviso da tutti i media del mondo, il coraggio di ridare alla musica il suo potere di guarigione che aveva in origine. Si è visto che il cervello del bambino, anche se in anestesia totale, cambiava i suoi parametri quando la musica cessava e che la musica aveva un effetto benefico. È stato fatto uno studio sui biomarcatori legati all'infiammazione e ai meccanismi di autoguarigione osservando che la musica li migliorava. Ma ormai ci sono moltissimi articoli che hanno indagato come la musica, entrando dalle nostre orecchie, provochi poi una rivoluzione biochimica nel nostro corpo".
Ogni volta che viene premuto un tasto del pianoforte si produce una vibrazione su una corda con un determinato numero di vibrazioni al secondo. L'unità di misura di queste vibrazioni si chiama Hertz (abbreviato, Hz). Quando i musicisti hanno iniziato a viaggiare è emerso il bisogno di accordare gli strumenti a un valore uniforme di Hz, perché se due strumenti suonano con un'accordatura diversa il risultato non è armonico. Così si è scelto che il la centrale dovesse essere accordato a 440 Hz e di conseguenza tutti gli altri tasti: "L'accordatura a 432 Hz era stata presa in considerazione e poi scartata nonostante molte proteste, - racconta Emiliano Toso. - Anche Giuseppe Verdi si era battuto per l'accordatura a 432 Hz. Purtroppo ai tempi la musica era vissuta per l'esibizione o come supporto alle marce di guerra e l'accordatura a 440 Hz le dà un suono più brillante. L'accordatura a 440 Hz serve a portare fuori, quella a 432 Hz a portare dentro. Non è che l'accordatura scelta faccia male, ma non risuona perfettamente con le vibrazioni del nostro corpo e del pianeta. La terra ha una vibrazione costante inudibile a 8 Hz che risuona alla perfezione con il do di un pianoforte accordato a 432 Hz. Io credo sia importante creare un linguaggio musicale affine al nostro corpo e alla natura".
In Italia l'accordatura a 440 Hz è obbligatoria, secondo la legge n. 170 del 3 maggio 1989 che prevede anche sanzioni "da lire centomila a lire un milione" per ogni strumento non conforme. Questo è uno dei motivi per cui non è semplice trovare professionisti disposti ad accordare a 432 Hz. Un altro motivo è il tempo: "Servono alcuni giorni di lavoro per accordare un pianoforte a 432 Hz, - prosegue Emiliano Toso, - e non tutti sono disposti a farlo. Io ho una mappa di accordatori in Italia che eseguono questa operazione. Dopo un iniziale scetticismo, compositori come Stefano Bollani hanno iniziato a fare concerti anche sulla Rai con l'accordatura a 432 Hz. Ricordo un concerto a Bucarest in cui l'accordatore ha protestato molto prima di cambiare l'accordatura di un pianoforte che da 40 anni era a 440 Hz. Ma dopo il concerto la direttrice del teatro ha voluto che fosse mantenuta l'accordatura a 432 Hz".
L'effetto sui cantanti è benefico: "Molti cori, tra cui quello dell'Arena di Verona, mi hanno chiesto di scrivere articoli per convincere a usare questa accordatura. Questo perché è più semplice cantare a questa frequenza. Sono le orchestre che preferiscono i 440 Hz, soprattutto i fiati che non possono essere riaccordati ma devono essere cambiati".
Un anno fa l'Università di Padova ha cominciato uno studio sugli effetti della musica a 432 Hz sulle piante. Un altro studio sta cominciando in questi giorni in una clinica di Roma sull'embriogenesi, per capire come le prime divisioni cellulari che portano alla formazione di un organismo sono influenzate da Translational music: "Mi hanno proposti di testare l'effetto di un mio componimento a 432 Hz rispetto all'effetto dello stesso componimento a 440 Hz, ma in realtà questo non è possibile. Chi ha operato in un laboratorio scientifico sa che alcuni strumenti di ricerca, ad esempio il termociclatore, può essere convalidato solo nella sua interezza e non variando un parametro alla volta. Questa si chiama convalida olistica, ed è il primo contesto in cui ho sentito la parola 'olistico'. Io credo che la mia musica vada convalidata in questo modo. È impossibile suonare lo stesso brano allo stesso modo, con la stessa intenzione e le stesse pause, variando solo l'accordatura. Per cui ho chiesto di non testarla a 440 Hz, ma testarne gli effetti in diversi contesti rispetto all'assenza di musica. Gli scienziati mi hanno compreso e i test avverranno in questo modo".
Un articolo di Brian J Ford sulla rivista accademica Progress in Biophysics and Molecular Biology parla del riduzionismo scientifico: "Ford ha fatto notare che l'approccio con cui studiamo il Dna, srotolandolo, tagliandolo e sequenziandolo pezzo per pezzo, ci porta a non comprenderlo fino in fondo. Dentro le nostre cellule il Dna ha una forma e un movimento. Una volta sequenziato abbiamo scoperto che il 90% non serve a nulla ed è stato definito junk Dna, ovvero Dna spazzatura. È improbabile che la natura abbia scelto di replicare e portarsi dietro per migliaia di miliardi di cellule un 90% di spazzatura. Lo stesso riduzionismo esiste anche in ambito educativo, dove separiamo troppo spesso le discipline. Io credo che la scienza negli ultimi anni abbiamo perso la capacità di avere una visione di insieme. Ha studiato in maniera analitica le cellule, ma ha perso la vita di quelle cellule".
"Ho scritto a volte anche colonne sonore per i film, - prosegue Emiliano Toso, - e i registi mi hanno spiegato quanto sia importante la musica per suscitare l'emozione giusta nello spettatore".
È una cosa che può essere spiegata anche attraverso le ricerche del professor Carlo Ventura, illustrate in un TEDx dal titolo Melodie Cellulari: nuove prospettive di medicina rigenerativa: "Nei suoi studi usa un microfono con una punta atomica, lo inserisce in una cellula e ascolta il suono di una cellula sana, quello di una cellula malata e quello di una cellula morta. Sono suoni udibili, se amplificati di volume. Ma ancora, - conclude Emiliano Toso, - più interessante è usare ma musica per modificare il comportamento della cellula".
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