Mai come in questi anni i giovani crescono in un mondo pieno di distrazioni. Ci sono così tanti stimoli a distrarci che ci sembra di non avere più il tempo per fare le cose che riteniamo importanti, che sia lo studio (o il lavoro) oppure passare del tempo con la famiglia e gli amici. Lo psicologo comportamentale Nir Eyal ha di recente pubblicato un libro dal titolo Indistractable per aiutare le persone a ritrovare la capacità di focalizzarsi e gestire meglio il proprio tempo. In questo approfondimento vediamo come adattare le sue osservazioni ai bambini e ai ragazzi.
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In questo episodio:
00:00 Introduzione
03:59 Il problema dell'attenzione
16:00 Come restare concentrati più a lungo
26:57 Altre strategie per mantenere la concentrazione
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Nir Eyal è un autore e investitore americano di origini israeliane famoso per il suo saggio bestseller Hooked (tradotto in italiano da LSWR come Catturare i clienti), che racconta come progettare prodotti che coinvolgono e "tengono agganciate" le persone. Il suo secondo libro si intitola Indistractable (tradotto in italiano sempre da LSWR con il titolo Come diventare indistraibili). In questo lavoro illustra quali sono i sistemi che possono essere usati per progettare progetta delle esperienze immersive, che non lasciano spazio per la distrazione.
Entrambi i libri sono applicati soprattutto nell'ambito dello sviluppo di prodotti e del marketing, ma gli stessi principi sono validi anche per chi progetta esperienze di apprendimento. Anche perché oggi esistono una grandissima quantità di strumenti e dispositivi che ci distraggono, a partire dai cellulari.
Siamo così allenati a mantenere l'attenzione per poco tempo che in molte occasioni i bambini e i ragazzi non riescono a riconoscere quando sono davvero attenti. In molte occasioni ci siamo accorti che ragazzi che passavano molte tempo sopra i libri senza ottenere i risultati sperati avevano proprio un problema di mantenimento dell'attenzione.
In questo modo ci alleniamo a restare concentrati su un'attività alla volta, riconoscendo quando siamo davvero concentrati e quando no, anziché mantenere per lungo tempo un livello di attenzione basso.
Ovviamente vale anche per gli adulti, che spesso organizzano il proprio tempo per attività da spuntare in una lista anziché confrontare cosa volevano davvero fare con ciò che hanno fatto. La nostra attenzione è preziosa, per questo scegliere su quali attività dedicarla è un modo per gestire meglio il nostro tempo e renderlo più significativo: decidiamo quando dedicarci alla televisione, ai social network o ad altre attività di svago e quando al lavoro e non permettiamo ad altri stimoli di distrarci (nemmeno durante i momenti di svago, che sono preziosi per rigenerarci).
In questo modo possiamo anche dare il buon esempio ai nostri figli o alunni.
Nir Eyal ci dice che il 90% delle distrazioni hanno origine dentro di noi, non all'esterno. Dunque non basta togliere la suoneria del cellulare e spegnere le notifiche per restare concentrati, perché la maggior parte delle cause di distrazione sono interiori. Il suo consiglio è tenere traccia in un quaderno delle emozioni che proviamo nel momento in cui sentiamo che la concentrazione sta calando e, ad esempio, nasce la voglia di prendere in mano il cellulare e controllare i profili social. La consapevolezza è il primo passo necessario per migliorare: in questo caso è utile smettere per qualche minuto, come dicevamo.
In altri casi le strategie possono essere più profonde, come chiedersi il senso profondo di ciò che stiamo facendo e ricordarcelo, oppure comprendere quanto possiamo aggiungere personalmente a un'attività ripetitiva.
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